Calcoli ai reni: un campanello d'allarme

Calcoli ai reni: un campanello d'allarme

Calcoli ai reni: un campanello d'allarme

I calcoli renali sono agglomerati di sali di vario tipo: ossalato di calcio, carbonato di calcio, fosfato di calcio, cistina, acido urico.
In tutto simili a dei sassi, si formano all’interno di dei reni, gli organi deputati alla depurazione del sangue, non danno sintomi fino a quando non lasciano il rene ed entrano nell’uretere, il condotto che va dai reni alla vescica.

A quel punto provocano coliche, ossia dolori fortissimi soprattutto nella parte lombare e dell’addome a livello dei reni.

Esiste una predisposizione alla formazione di calcoli renali, ma a fare la differenza il più delle volte è un eccesso di proteine animali, cibi preconfezionati ricchi di sali, alimenti calorici in generale.
Le cattive abitudini alimentari stanno rendendo le calcolosi renali un fenomeno tipico delle società ricche di benessere e sempre più giovane, cioè presente anche negli under 30, e senza distinzioni tra i sessi: le donne sono ormai colpite tanto quanto gli uomini.

I calcoli renali sono un problema in aumento, pare anche in conseguenza dell’incremento del riscaldamento globale terrestre.
Il clima caldo, infatti, non aiuta a tenere lontano questa malattia e proprio l’estate è il periodo più a rischio di coliche.

Il calore fa sudare di più e se non si interviene con un’adeguata idratazione, si riducono le scorte idriche dell’organismo.
Il rene, in una condizione di ridotta disponibilità di acqua, concentra le urine e ciò aumenta la possibilità che i sali contenuti in esse “precipitino” e formino i super calcoli.

Oltre all’elevata temperatura, può giocare un ruolo importante l’esposizione ai raggi solari, che stimola la produzione di vitamina D; con conseguente aumento di assorbimento del calcio in circolo e maggiore probabilità che si cristallizzi in calcoli!